Happyrecola del 27 novembre 2024 sulle Sirene Presenti: Marcello Aricò, Francesco Pagano, Antonella Rotondo, Ciccio Briguglio, Stefania Davì, Gabriella Panarello, Mario Sibilla, Rosalba Cucinotta, Carmelo Geraci, Daniela De Domenico, Luisa Inferrera, Gianfranco Anastasio, Giuseppe Finanze, Teresa Freni, Mike Sfravara, Carlo Panzera, Ileana Padovan, Salvatore Rotondo, Paolo Scarcella, Giancarlo Foti,Angelo Salvo, Katia Tribulato, Milena Zaffino, Alberto Borgia, Patrizia Olivieri,Antonella Zangla. Questa serata ci sarebbe dovuto essere Salvatore Settineri a parlare di Schopenauer, ma si è infortunato ed è sostituito da Filippo Cavallaro. Per comunicare il cambio di programma Marcello aveva postato questo messaggio, piuttosto criptico, che non tutti hanno capito: CARI AMICI DURANTE UN DIALOGO MOLTO ACCESO SULLA SOLITUDINE TRA SCHOPENHAUER E UNA SIRENA, QUESTA HA AVUTO LA MEGLIO E DOPO AVER INTONATO UNA CELESTIALE MELODIA IL NOSTRO SCHOPENHAUER SI E’ ADDORMENTATO E SI RISVEGLIERA’ IL 12 FEBBARIO 2025. DISPIACIUTA E PREOCCUPATA PER IL NOSTRO ARTHUR HA DECISO DI SOSTITUIRLO MERCOLEDI’ 27 NOVEMBRE 2024. SPERIAMO CHE NON CI AMMALII CON IL SUO CANTO. SPERIAMO NEL TRITONE DI TURNO CHE RIUSCIRA’ A DOMARE. Filippo parlerà delle Sirene nel Mito, nella Storia, nella letteratura, nei film e nella realtà. Nel mito le Sirene erano creature mezzo donne e mezzo uccelli, con una bellissima voce melodiosa e appaiono nella leggenda degli Argonauti, un mitologico gruppo di circa 50 eroi che, sotto la guida di Giasone, compì l’avventuroso viaggio a bordo della nave Argo, fino alle ostili terre della Colchide alla riconquista del vello d’oro. Anche loro rischiavano di essere ammaliati dal loro canto ,ma a bordo c’era il cantore Orfeo che vince nel canto contro le Sirene. Isaac Newton data il mito nel 937 a.C., mentre Robert Graves afferma che il nucleo della leggenda degli Argonauti è veramente esistito datando tale epopea nel corso del tredicesimo secolo a.C., prima della guerra di Troia tra il 1250 ed 1184 Secondo un grammatico latino le Sirene erano tre: una cantava, una suonava il flauto e l’altra la lira e sarebbero vissute prima a Pelorias ( Capo Peloro) e poi a Capri, a Marina Piccola, dove c’è lo scoglio delle sirene, adescando i marinai con i loro canti melodiosi. Le Sirene erano: Aglaope – splendida voce Telsiepia – incantatrice Pisinoe – mente per persuadere Secondo la tradizione pseudo-esiodea Partenope – quella che sembra una vergine Leucosia – quella che ha candide membra Ligea – la melodiosa dalla voce incantevole erano ancelle della dea Persefone (figlia di Zeus e Demetra) e furono mutate in uccelli da Demetra che le punì per non aver aiutato la loro compagna di giochi Persefone quando Ade (dio degli inferi) la rapì mentre insieme a loro stava cogliendo fiori, trascinandola all’Averno. Leucosia si arenò a Castellabate, Ligea vicino a Lamezia Terme e Partenope a Castel dell’Ovo. A Napoli c’è una lapide in una chiesa e in piazza Sannazzaro c’è una fontana con una Sirena. Nella storia dell’Odissea Ulisse ascolta il canto melodioso, ma non si fa irretire perché si è fatto legare all’albero della nave mentre il resto dell’equipaggio si è tappato le orecchie per non sentirle. Ancora la Sirena ha il corpo di donna e uccello. Nella letteratura la Sirena è stata spesso rappresentata: Andersen nella favola del 1837 definisce la Sirena mezza donna e mezzo pesce, tirandola fuori da personaggi della mitologia germanica. Curzio Malaparte, nel suo controverso libro ” LA PELLE”,messo al bando nel 1950 dal Sant’Uffizio, racconta episodi della seconda guerra mondiale tra cui quello in cui i Napoletani vendono la sirena agli americani e nella scena madre del film di Liliana Cavani viene servita una grottesca sirena bollita con contorno di maionese. L’idea di mettere in maionese Partenope, la leggendaria fondatrice di Neapolis, è un colpo di genio, perché fa di quell’ essere con due nature, la metafora destabilizzante di una città che ha il disincanto negli occhi e l’ iperbole sulle labbra e di un popolo che ha l’esagerazione nel genoma. Nei film di animazione “La sirenetta” del 1989 , Ariel , la protagonista femminile, è la settima figlia del re Tritone e della regina Atena in un regno sottomarino di tritoni, sirene e animali intelligenti chiamato “Atlantica”. È basata sul personaggio del titolo della fiaba di Andersen, ma è stata sviluppata in un personaggio diverso per l’adattamento del film. Elisabetta Moro ricorda la presenza delle sirene all’interno dei circhi equestri in voga nell’Ottocento come quello Barnum, che portò alla ribalta una strana creatura ritrovata nelle isole di Figi nel 1842, ritenuta una presunta sirena. Il successo di questi spettacoli incontrava nel pubblico quella curiosità per l’esotico che in quegli anni si andava sviluppando, rafforzato anche, su un piano scientifico, dalla nascita dei primi musei etnografici. Noterelle finali Da secoli le sirene popolano fiabe e leggende di mezzo mondo. La sirena metà donna e metà uccello, la vediamo raffigurata sui vasi greci, a descrivere le imprese degli Argonauti e di Ulisse, mentre con il canto ammalia i naviganti nei pressi di Scilla e Cariddi. Vinte prima da Orfeo e poi da Ulisse decisero di affogarsi nel mare. Da allora vengono raccontate come creature metà donne e metà pesce continuando ad essere protagoniste dei racconti fantastici del passato, di film e storie per bambini nell’era moderna. Partenope, una delle sirene che furono beffate da Ulisse, è la protagonista dell’ultimo film di Paolo Sorrentino, ed è considerata la fondatrice della città di Napoli. Esiste una patologia rara, la Sirenomelia comunemente nota come “sindrome della sirena”, ovvero una malattia molto pericolosa che colpisce il feto durante la gravidanza e che provoca la fusione delle gambe tra loro. Questo rende il neonato come una sirena ma tale malformazione è associata ad altre a carico delle strutture renali e dei genitali. Filippo ha concluso dicendo che pochi giorni fa a Messina c’è stata la possibilità di sentire in diretta una sirena. Si tratta di Benedetta De Luca, salernitana, avvocato, attivissima sui social, autrice di “Una vita da sirenetta”, che convive fin da piccola con l’agenesia del sacro, malattia rara che purtroppo la costringe alla sedia a rotelle. Si è data una missione
Autunno sui Nebrodi in foto
Trekking autunnale sui Nebrodi – Il diario di bordo
Trekking autunnale dei Nebrodi del 24 novembre 2024, da case Mangalaviti al lago Biviere di Cesarò.Appuntamento alle 7,00 all’Immacolata. Partecipanti: Marcello Aricò, Carmelo Geraci, Katia Tribulato, Angelo Salvo, Mike Sfravara, Stefania Davì, Serena Policastro, Sebastiano Occhino, Caterina Sartori, Manuela Scarcella, Tonino Seminerio, Carlo Panzera, Giuseppe Spanò,Alberto Arena, Giovanni Barbaro, Carla Tignino, Rosalba Fera. Giuseppe Spanò imbarcato successivamente. Raccolta delle quote per contributo alle spese di viaggio e partenza alle 7,05.Arrivo a Rocca di Caprileone alle 8,00 dove abbiamo fatto una sosta per fare la colazione al bar.Alle 8,40 nuovamente in strada , alle 9,05 arrivo alla curva con indicazione San Basilio, cascata del Catafurco. Alle 9,13 arrivo a Portella Gazzana e alla strada per le Rocche del Crasto.Alle 9,20 arrivo all’ area attrezzata di case Mangalaviti, a 1250 metri di quota, dove finisce la strada asfaltata e inizia la sterrata. Parcheggiate le macchine in uno slargo vicino ad un grande e bellissimo abbeveratoio del 1905 intestato al Cav. Bernardo Garamazza.Qui abbiamo incontrato Francesco Previte e Rosario Sardella con i suoi amici Giancarlo Ziino e suo figlio Bartolo con la sua ragazza Claudia Kachine.Partenza alle 9, 35; la strada è per un lungo tratto in leggera e continua salita, in certi brevi punti con pendenza intorno al 15%.Ci siamo immersi nel regno incontrastato del faggio, che domina la dorsale a partire dai 1200-1300 m di quota , attraversando una delle piu’ belle faggete dei Nebrodi, il Bosco di Mangalaviti, con alberi maestosi e secolari . Alle 10,40 abbiamo incrociato, a Portella Scafi, a quota 1460 metri, a quattro chilometri dalla partenza, la pista principale della dorsale dei Nebrodi .Proseguendo a destra , sul sentiero 301 in direzione Portella Femmina Morta, in leggera e costante discesa siamo arrivati dopo circa un’ora in vista del Biviere, attraverso radure, boschi di faggio e bei panorami. Il percorso si snoda tra spettacolari faggi su facile sterrata ricoperta da un tappeto uniforme di foglie marroni. Un branco di cavalli che pascolavano tranquillamente al bordo della strada dava la sensazione di completa armonia tra la natura dei luoghi.I colori dell’autunno, con le varie tonalità di giallo e arancione, il verde intenso dei tassi e degli agrifogli con le bacche di rosso brillante, quello più chiaro dei prati,che si stagliavano sullo sfondo del cielo terso e azzurro dipingevano una quadro di una bellezza struggente. Alle 12,00 siamo arrivati ad una chiusa, bloccata con una catena e un lucchetto, che abbiamo superato strisciandoci sotto.Passando tra le mucche che ruminavano placide in uno scenario da cartolina bucolica , siamo arrivati sulle rive del lago Biviere che rappresenta la zona umida d’alta quota di maggior valore naturalistico della Sicilia.Oltre agli stupendi boschi che lo contornano, presenta una ricchissima flora acquatica e costituisce un punto di riferimento per numerose specie di uccelli acquatici, sia stanziali che migratori che trovano rifugio tra le isole di canne e che abbiamo potuto ammirare durante il sollevamento in volo con il tipico volo radente. Alle 12, 40 sosta per il pranzo su un prato con alle spalle l’Etna innevato e fumante.Carlo e Alberto hanno costeggiato la riva sul lato nord del lago fino ad arrivare, alle 13,15 alla portella Biviere, a 1283 mslm, con le indicazioni per lago Maulazzo e Portella Femmina Morta, distanti, rispettivamente un’ora e mezza e due ore e mezza da qui.Da questo punto panoramico si gode, da un lato, una splendida vista sul mare Tirreno, di un eccezionale blu intenso, con le isole Eolie perfettamente visibili e sulle massicce Rocche del Crasto e dagli altri l’ imponente mole dell’ Etna innevato e di monte Soro, coperto di boschi, con le grandi antenne dei ripetitori.Al lato della sterrata, presa per tornare alla chiusa , sulla cima di un grosso albero completamente secco era appollaiato un giovane grifone che abbiamo fatto volare per poterlo fotografare.Arrivo di Carlo e Alberto alle 13,30, dopo circa un chilometro, al luogo dell’appuntamento con il resto del gruppo. Mentre eravano fermi per pranzare, è passato un ragazzo con un grosso zaino in spalla con cui i due hanno scambiato qualche parola. Il giovane si chiama Nicola ed è uno svizzero che sta attraversando l’Italia a piedi .È arrivato fino a Roma percorrendo la via Francigena e da lì verso sud sta seguendo il Sentiero Italia per arrivare fino alla sua meta a Marsala.Gli abbiamo chiesto le sue impressioni e ci ha risposto che l’Italia e la Sicilia sono bellissime.Pensare che sta percorrendo migliaia di chilometri da solo in terra incognita suscita sentimenti di ammirazione e rispetto, misti a una certa positiva invidia per tanta fiducia ed intraprendenza.Quando è arrivato Marcello gli abbiamo regalato la spilla della associazione Re Colapesce che ha molto apprezzato. Alle 14,00, dopo la foto di rito, il grosso del gruppo ha preso la via del ritorno percorrendo la stessa strada tra i boschi , mentre , dopo circa un chilometro, Carlo, Sebastiano, Marcello e Alberto hanno imboccato un sentiero che li ha portati sulla cresta con affaccio sull’Etna e poi su una strada che si ricongiunge a Portella Scafi, dove siamo arrivati alle 15,30.Il resto del percorso non ha presentato nessun problema, l’arrivo alle macchine all’ imbrunire è stato scaglionato dalle 16, 20 in poi.Alle 17,00 partenza per rientrare a Messina , con arrivo intorno alle 18,45.Escursione di circa 15 chilometri, perfettamente pianificata dal bravo Carlo, su un percorso di incomparabile bellezza in una luminosa giornata autunnale di sole , con temperatura insolitamente mite per questa stagione, sui nostri poco conosciuti e valorizzati Nebrodi. QUI tutte le foto della fantastica giornata
La notte al Ciaramita
Trekking notturno del 15 novembre 2024
Trekking notturno a Ciaramita del 15 novembre 2024.Appuntamento all’Immacolata alle 20,00.Partecipanti: Marcello Aricò, Giuseppe Finanze, Teresa Freni, Chiara Calarco, Rosario Sardella, Antonio Zampaglione, Giovanni Sorte, Anna Costalunga, Franca Esposito, Ciccio Briguglio,Carlo Panzera, Filippo Cavallaro, Alberto Borgia. A Ciaramita, dove abbiamo parcheggiato le macchine, ci aspettavano Carmelo Geraci e Francesco Previte, poi sono arrivati Donatella Alber e un suo amico.Partenza alle 20,35 imboccato il sentiero Italia e lenta camminata sulla sterrata che costeggia il torrente Ciaramita , illuminata da una splendida luna piena. Dopo circa un chilometro abbandonato il sentiero che conduce prima a Monte Tidora e poi a Monte Ciccia e presa la deviazione a sinistra che dopo un paio di chilometri, passando dentro un boschetto di querce da sughero, arriva a forte San Jachiddu. Costeggiati ( a sinistra) i ruderi di un grande ediificio e ad una curva a destra, presa una deviazione in direzione del mare e percorsi un centinaio di metri arrivo al punto panoramico con la croce, alle 21,30.Cena al sacco con vista sullo spettacolare panorama dello Stretto e del porto. Consegna delle spillette e alle 22,00 presa la via del ritorno. Arrivo alle macchine alle 22,50.Serata autunnale ancora non particolarmente fredda. Percorso complessivo andata e ritorno circa 4,2 chilometri. Escursione facile e alla portata di tutti apprezzata dai partecipanti per la piacevole atmosfera.
Lo Stretto a Nuoto – Storia, emozioni aneddoti
Il mito dello Stretto di Messina raccontato da un nuotatore che dello Stretto è un profondo conoscitore. Recordman della doppia traversata, nuotatore per passione organizza e accompagna chi con costume e gli occhialini si vuole cimentare in un mare speciale. E’ curatore di un sito internet della Storia delle Traversate dello Stretto. Il sito è dedicato alla storia delle traversate dal 1930 ad oggi, in solitaria e in gara, e all’organizzazione delle traversate; comprende tutte le informazioni storiche, logistiche, regolamentari per ciunque vuole cimentarsi nell’impresa. Una infinità di dati, foto storiche in rete con un albo d’oro completo. “In un’epoca segnata dalle assurde discussioni sul ponte, dedichiamo queste pagine a tutti coloro che hanno indossato gli occhialini per raggiungere l’altra sponda a nuoto, con la sola forza del proprio corpo e della propria volontà. Un’occasione per immergersi nel nostro mare, per una volta senza temere le meduse.”
Auguri di Natale
MERCOLEDI’18 DICEMBRE classico conviviale di fine anno dell’Associazione Re Colapesce. Una occasione per incontrarsi e scambiarsi gli auguri di Natale. Focacciata , panettone e spumante. Sarà l’occasione di presentare il programma 2025. Importante prenotarsi al sondaggio per non sprecare cibo e denaro.
Trekking Notturno – Anello di Musolino
Nuovo appuntamento con le ombre e i colori, i suoni e gli odori della notte. Un classico percorso fatto più volte di circa Km 2,5 che ci farà partire e ritornare all’area attrezzata di Musolino. Troverete al ritorno una zuppa di fagioli e del caldo Vin Brulè. Esperienza che riproviamo dopo il successo dell’ultima volta. Un modo come l’altro di rinsaldare il gruppo e vivere una esperienza comunitaria.
Concorso Fotografico – Messina la città nuova e i simbolismi del suo mare
Lo scorso 15 novembre 2024, presso la Sala Consiglio della Città Metropolitana di Messina, è stato presentato il concorso fotografico per la realizzazione del Calendario Lions 2025, che avrà come tema “Messina, la Città Nuova e i simbolismi del suo mare”. Anche quest’anno, la nostra associazione sarà in campo e parteciperà con i suoi migliori scatti. Di seguito in il Regolamento, la scheda di adesione e i nostri spunti per il Concorso. Le vostre foto, insieme alla scheda di adesione, dovranno essere inoltrate entro e non oltre il 24 novembre a Marcello o Sebastiano che provvederanno a renderle “compatibili” alle specifiche richieste Provvederà l’associazione a presentarle entro la scadenza che fissata per il prossimo 27 Novembre REGOLAMENTO La Città Metropolitana di Messina ed il Lions Club Messina Host, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia-Ufficio VIII Ambito Territoriale di Messina e l’Assessorato al Turismo del Comune di Messina, col supporto specialistico della Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali di Messina, intendono bandire un concorso fotografico per valorizzare la “Messina, la città nuova ed i simbolismi del suo mare”. Tale concorso è rivolto agli studenti delle ultime due classi degli Istituti Superiori di II°, ai Club Service giovanili ed alle Associazioni turistiche, culturali, educative e di volontariato del territorio messinese, e si svolgerà con le modalità indicate nel presente Regolamento. Art. 1 – Finalità e tema Il Concorso si propone di contribuire a rappresentare attraverso immagini che consentano l’affiorare della “Città Nuova” cioè la Messina recuperata e ricostruita dopo il terremoto del 1908, ma anche di opere ed elementi poco “visibili o conosciuti” con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale esistente e, in particolare, arricchire le conoscenze dei partecipanti, scoprendo elementi artistici e storici pregevoli, di varia foggia, che rendono la città turisticamente rilevante. Art. 2 – Modalità di partecipazione La partecipazione al Concorso è gratuita. Il Concorso non è soggetto ad autorizzazione ai sensi del D.P.R. n. 430 del 26.10.2001, art. 6. La partecipazione al Concorso prevede: la partecipazione ad una Conferenza introduttiva sul periodo storico ed architettonico pre e post terremoto del 1908, sulle opere recuperate ad esso e quelle di nuova edificazione, durante la quale, un esperto qualificato proporrà un percorso virtuale con suggerimenti mirati alla scoperta di fregi, particolari, elementi architettonici, figure, decorazioni e altro, evidenziabili su edifici, monumenti, facciate, fontane, etc., che rappresentino simboli riferibili al mare o che lo rievochino, quasi a riaffermare il rapporto imprescindibile della città di Messina con questo elemento prezioso, bellissimo e suggestivo; apposita iscrizione individuale che dovrà essere effettuata compilando l’apposito modulo iscrizione (all. A) che, debitamente sottoscritto, andrà inviato* unitamente alle fotografie partecipanti al concorso, alla Città Metropolitana di Messina – Servizio Turismo” a mezzo e mail al seguente indirizzo: promozioneturismo@cittametropolitana.me.it, avente per oggetto: Concorso Fotografico “Messina, la città nuova ed i simbolismi del suo mare”, entro e non oltre le ore 24:00 del 27 novembre 2024. Ciascun concorrente può partecipare con non più di due foto digitali che abbiano le seguenti caratteristiche: risoluzione minima: 300 dpi dimensioni: 27(b) x 18(h) Orizzontale – 16,5(b) x 28(h) Verticale Per ciascuna foto allegata, a colori o in bianco e nero, devono essere indicati: il nome dell’autore, il titolo, una breve e semplice descrizione dell’oggetto/località ripreso durante la visita guidata. Sono ammesse immagini realizzate con fotocamere digitali, apparecchi amatoriali e /o smartphone. Non sono ammesse fotografie modificate digitalmente se non per gli adeguamenti di colore, contrasto, luminosità, nitidezza.*Le foto dei singoli studenti verranno inviate, insieme al modulo d’iscrizione compilato e firmato, al referente designato per il presente concorso dall’Istituto. Ogni Istituto Scolastico, selezionerà fra le foto pervenute, le sei (6) immagini ritenute “migliori” e le trasmetterà in formato digitale, jpg o jpeg, con allegate le schede d’iscrizione dei singoli 6 autori, all’indirizzo mail ed entro lo stesso termine temporale, sopraindicati. Art. 3 – Commissione Una apposita Commissione composta da 3/5 membri selezionerà le foto da utilizzare per la realizzazione del calendario 2025. Il giudizio della Commissione, espresso sulla base di criteri di originalità, creatività, qualità della fotografia, coerenza con la finalità e il tema del concorso, sarà insindacabile. Verranno escluse quelle immagini che la Commissione valuterà non rispondenti agli obiettivi dell’iniziativa. Art. 4 – Selezione e premi Le fotografie che perverranno potranno essere visualizzate in una mostra digitale sul sito istituzionale dell’Ente ed a tutti i partecipanti sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Gli organizzatori si riservano eventuali successive menzioni e premi speciali. Alcune fotografie appositamente selezionate dalla Commissione potranno essere utilizzate sui siti internet istituzionali della Città Metropolitana di Messina, del Comune di Messina, dell’Ufficio Scolastico Reg.le e/o dei singoli Istituti partecipanti e sulle pagine social o sito internet del Lions Club Messina Host. Art. 5 – Dichiarazioni Iscrivendosi al Concorso, i partecipanti accettano incondizionatamente il presente Regolamento. Con la partecipazione al Concorso, gli autori delle foto dichiarano e garantiscono di essere titolari esclusivi e legittimi di tutti i diritti di autore, di sfruttamento (anche economico) e di riproduzione delle foto inviate, manlevando e mantenendo indenne la Città Metropolitana di Messina, il Lions Club Messina Host e gli altri Enti/Istituzioni collaboranti, da qualsiasi pretesa e/o azione di terzi. La Città Metropolitana di Messina, il Lions Club Messina Host e gli altri Enti/Istituzioni collaboranti, non saranno dunque responsabili per eventuali pretese e/o azioni di terzi tra cui, a titolo esemplificativo e non esaustivo, richieste di risarcimento o lamentele per violazione di diritti d’autore e/o d’immagine e per danni relativi al contenuto delle fotografie. Art. 6 – Concessioni e Impegni Partecipando al Concorso, l’autore di ciascuna fotografia autorizza la Città Metropolitana di Messina, il Lions Club Messina Host e gli altri Enti/Istituzioni collaboranti, nonché soggetti terzi, da questi appositamente autorizzati, all’uso dei dati personali ai fini del Concorso e per altri progetti di comunicazione e promozione istituzionale. Autorizza inoltre la Città Metropolitana di Messina, il Lions Club Messina Host e gli altri Enti/Istituzioni collaboranti, a pubblicare il materiale inviato e a renderlo fruibile al pubblico anche in riproduzione parziale ed elaborata, anche dopo il termine del Concorso e indipendentemente da esso. Tale facoltà è concessa a titolo gratuito e senza avere nulla a pretendere anche per la produzione di materiali cartacei e digitali, video, mostre. Gli autori avranno diritto alla citazione del proprio nome quali autori dell’immagine in occasione di tutte le forme di utilizzo nei casi di competenza esclusiva della Città Metropolitana di Messina,
Cu c’è c’è – Museo del 900 e Birreria Zancle
Una struttura museale particolare che aggiunge alla suggestione della location, un “Ricovero Bunker antiaereo”, centinaia di reperti originali che raccontano la storia di Messina a cavallo della Seconda guerra mondiale. l “Museo del ‘900” nasce nel 2015 da un’idea di Angelo Caristi che lo dirige con passione e dedizione con l’obbiettivo di non disperdere un patrimonio materiale di interesse storico e culturale che ha caratterizzato un periodo drammatico e travagliato della storia di Messina e non solo di essa. Grazie alla sinergia con le pubbliche istituzioni, la Città Metropolitana di Messina, l’Assessorato Regionale alla Cultura e alla Identità Siciliana, la Soprintendenza per i Beni Culturali di Messina e il sostegno e l’apporto di una fitta rete di collezionisti privati e importanti associazioni non soltanto locali, il Museo è riuscito in breve tempo a diventare uno fra i punti di riferimento del panorama culturale messinese. Ubicato in centro e in zona vicina allo svincolo autostradale sul viale Boccetta, è stato allestito all’interno dell’ex “Ricovero Bunker antiaereo Cappellini” messo a disposizione dalla Città Metropolitana di Messina che ne è la proprietaria, con ampi spazi aperti utilizzati nel periodo estivo per eventi di musica, cinema, convegni, dibattiti e attività culturali. L’interno, una sorta di “rifugio della memoria”, si snoda attraverso esposizioni permanenti e tematiche. @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@ A seguire incontro con una birreria artigianale messinese: Fra miti e leggende affacciato sull’affascinante stretto di Messina nasce nel 2022 il Birrificio Artigianale Zankle.Puntiamo all’utilizzo dei migliori ingredienti come il luppolo e il malto che rendono possibile la creazione di birre uniche nel loro genere, rievocando gusti e profumi tipici del luogo. Ecco cosa dice il suo ideatore: Sono un giovane imprenditore la cui passione per la birra, maturata grazie anche al mio percorso formativo nel campo, è diventata realtà con la fondazione e la nascita nel 2022 del Birrificio Artigianale Zankle. Il mio impegno è quello di creare delle birre fondate sulle radici e tradizioni della cultura siciliana, valorizzando il mio territorio natìo utilizzando prodotti ad esso legati, con la passione e l’ardore che caratterizzano gli abitanti del luogo, rievocando i profumi e sapori dell’isola.