Re Colapesce

Trekking notturno del 17 ottobre 2025

Trekking notturno del 17 ottobre 2025 a Ziriò.
Appuntamento  alle 20,00  all’Immacolata. Presenti: Carlo Panzera, Filippo  Cavallaro, Ciccio Briguglio, Santino Cannavò, Chiara  Calarco, Carmelo  Geraci, Massimo Colica, Vincenza Voccio, Melina  Morabito e il figlio, Gloria  Saia, Martina Cuffaro, Alberto Borgia.
Abbiamo atteso invano che arrivassero Romina  Mondello  e Cinzia Cavallaro e alle
20,15, dopo la formazione degli equipaggi,siamo partiti. Transito dalle 4 strade alle 20,35 e prosecuzione  in carovana.
Superata la strada per Musolino abbiamo  incontrato nebbia molto  fitta  che ci ha costretti a procedere a velocità  ridotta per cui siamo  arrivati a Croce Cumia, dove abbiamo parcheggiato, alle 20,53.
Cielo completamente coperto, temperatura  piuttosto alta  per la stagione.
Superato il cancello che delimita l’accesso alla strada per il vivaio Ziriò, dopo un centinaio di  metri  abbiamo  imboccato  l’omonimo sentiero , lungo quasi due chilometri  e mezzo, che  attraversa diversi ambienti forestali. Il manto arboreo di quest’area è pino marittimo e castagno governato a ceduo. Sono presenti altre essenze come il pino d’Aleppo, il pino nero, la douglasia, la robinia, mentre il sottobosco è costituito da piante di sambuco, rovi e felci. A metà percorso il sentiero arriva ad un punto  panoramico completo  di panche ( un po’ fatiscenti) che si affaccia sulla costa tirrenica e sulla catena dei Peloritani,che,  nelle giornate  di buona visibilità,  offre un panorama che va da Monte Scuderi all’Etna, a Rocca di Novara Sicilia, al golfo di Milazzo e alle isole Eolie. Stanotte non si vede a un palmo di naso, ma l’atmosfera ovattata, con il gocciolio che cade dalle fronde degli alberi mosse dal vento, contribuisce a dare un fascino  particolare  alla camminata.
Breve sosta  per permettere  a Carlo di posizionare  la sua macchina  fotografica  per le foto  di gruppo  e poi ripreso il cammino passando  accanto alle “fosse per la neve”, 
o neviere, fosse dove nei secoli scorsi i nivaroli raccoglievano la neve in inverno, ricoprendola  con rami di felce e da uno spesso strato di terra per conservarla. In estate, pressata e trasformata in ghiaccio, veniva portata in città per la preparazione di gelati e pasticceria fredda.
Santino e Carmelo ricordano che le lastre di ghiaccio erano utilizzate a casa loro prima che la produzione fosse fatta dalla Fabbrica del ghiaccio che c’era a Maregrosso.
Alle 22,00 siamo  arrivati alla ex caserma della forestale, che per tanti anni è stata utilizzata da gruppi  scout per attività  estive e invernali  e attualmente  quasi abbandonata, e ci siamo  fermati  ai tavoli per consumare la cena, accompagnata da un buon vinello di fornitura  Zampaglione, portato da Carmelo.
Alle 22, 30 partenza dal vivaio ( ormai ex, dal momento che non vengono più  coltivate  le piante  destinate alla forestazione) imboccata la strada in salita che , costeggiando  i ruderi di un edificio  utilizzato  come polveriera e le grotte scavate durante l’ultimo conflitto mondiale e  usate come ricoveri,
siamo arrivari alle macchine alle 22,44.
Sulla via del ritorno abbiamo fatto una breve  sosta  a Pizzo Chiarino per ammirare  il panorama  sulla costa tirrenica e  sulle isole Eolie, visibilissime dal momento  che  la nebbia si  era nel frattempo  dissolta.
Arrivo a Messina alle 23,15.
Nonostante il tempo avverso è stata comunque una piacevole uscita, bella nel condividerla con persone che nel modo di vivere la natura sono  sulla stessa frequenza, poco lamento e tanto godimento

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